Acne adolescenziale e pre-puberale
L’acne vulgaris è una patologia cutanea infiammatoria e cronica che può interessare individui di qualsiasi età, a prescindere dal sesso e dalla razza.
Prevalentemente colpisce gli adolescenti (di età compresa tra 12 e 18 anni) anche perché l’acne giovanile è spesso collegata alla pubertà e ai disordini ormonali tipici di questa fase della vita, o ad una predisposizione genetica.
Non è escluso però che possa colpire anche i bambini in fase pre-puberale (7-11 anni). E' importante riconoscere questo tipo di acne (non poco comune) per attuare precocemente le corrette procedure diagnostiche e terapeutiche. Anche i neonati possono sviluppare un'eruzione cutanea di solito correlata alla presenza in circolo di ormoni materni, ma questa solitamente si risolve spontaneamente in alcune settimane.
L’acne in età adulta
L'acne è una malattia cronica e può persistere anche in età adulta. In questi casi si parla di acne post-adolescenza o tardiva. Le fasce di età più colpite per questa tipologia di acne sono quelle comprese tra i 20 ed i 29 anni e tra i 30 ed i 39 anni con una percentuale maggiore nel sesso femminile.
La percentuale si riduce drasticamente negli adulti di età compresa tra i 40 e i 49 anni. La maggior parte delle volte – ad ogni modo – l’acne colpisce il viso con o senza coinvolgimento del tronco diventando anche psicologicamente una problematica.
L’acne tardiva spesso si manifesta durante periodi di forte ansia e stress. Anche l’utilizzo di prodotti make up non idonei che possono favorire la comparsa di irritazioni cutanee nei soggetti predisposti.
A differenza di quella adolescenziale – che si presenta perlopiù con punti neri e brufoli – questo tipo di acne si manifesta più facilmente con macro-comedoni e microcisti che, se non curati adeguatamente, rischiano di lasciare delle cicatrici sulla pelle. Il consiglio, quindi, è quello di combinare cosmetici specifici ad una terapia farmacologica ad hoc.