Sole e raggi UV: trattamenti non risolutivi contro l’acne
Possono luce solare e raggi UV curare l’acne? L’argomento è da tempo dibattuto nel mondo scientifico. In molti si lasciano ingannare dall’idea diffusa che “il sole asciuga la pelle”. Questo è vero e può anche portare un temporaneo e limitato beneficio. Quello che però non tutti sanno è che l’esposizione solare può causare l'induzione di infiammazione, un ispessimento dello strato corneo (quindi dell'ostruzione dei pori) e un aumento nella produzione di sebo. Bisogna dunque stare attenti.
In passato i raggi ultravioletti sono stati frequentemente utilizzati per trattare l’infiammazione acneica tramite l’uso di lampade, docce o lettini solari. Oggi sono tecniche considerate obsolete, perché il rapporto rischio-beneficio è sfavorevole. Esistono anche trattamenti con laser (ad infrarossi; a luce pulsata) e con radiofrequenze, che danneggiano direttamente le ghiandole sebacee, riducendo la loro produzione di sebo.
Tuttavia occorre prestare attenzione perché non tutti gli studi ne raccomandano l’utilizzo in caso di acne.
Crema solare per l’acne: quale scegliere
Andare in spiaggia o desiderare una bella abbronzatura è possibile utilizzando correttamente una crema solare non comedogenica (un’indicazione che può essere presente in etichetta) con un alto fattore di protezione UVA/UVB (SPF 30-50) per evitare gli effetti negativi del sole sulla pelle acneica.